Le Donne della Fisac esprimono la loro solidarietà alle colleghe delle agenzie assicurative



Le donne (tutte, bancarie ed assicurative) della Fisac esprimono la loro solidarietà alle colleghe ed ai colleghi dell’appalto assicurativo

Esprimiamo la nostra piena solidarietà al presidio delle lavoratrici e dei lavoratori delle Agenzie di Assicurazione che si svolgerà oggi, 23 marzo 2016, a partire dalle ore 9 davanti alla Sede del Convegno dello S.N.A. a Genova.

Il Sindacato Nazionale Agenti delle assicurazioni motiva i propri aderenti a partecipare al Convegno in nome della difesa del Contratto Collettivo firmato da SNA nel 2014 e definito “un’opportunità per il futuro delle nostre agenzie”. Vediamo meglio di quale opportunità e di quale futuro sta parlando lo SNA.

“Da mesi – protesta lo SNA – l’Inps e l’Ispettorato del Lavoro stanno effettuando delle verifiche presso le nostre agenzie e impongono all’Agente il pagamento dei contributi previdenziali sulla differenza tra la paga tabellare del nostro CCNL e quello firmato da ANAPA (più triplice)”, cioè dai sindacati confederali più rappresentativi del settore. Così prosegue la lettera di invito al Convegno: “se passerà questa singolare richiesta, tutti i colleghi che applicano il contratto SNA dovranno pagare i contributi citati, anche sull’importo degli arretrati riconosciuti dal contratto ANAP, con un intuibile aggravio di costi.” In effetti gli esiti degli accertamenti ispettivi, eseguiti in alcuni territori, confermano gli illeciti delle agenzie che applicano il contratto SNA e che rischiano pesanti sanzioni.

Sembra assurdo, ma è proprio così. Da oltre un anno i dipendenti delle Agenzie di Assicurazione, che sono circa 35.000 di cui oltre l’80% sono donne, possono essere soggetti a due contratti collettivi di lavoro tra loro alternativi, entrambi sottoscritti nel novembre del 2014. Un contratto è stato firmato da ANAPA (13 esponenti di parte datoriale tra cui nessuna donna) con i sindacati confederali FIBA/CISL FISAC/CGIL UIL.CA. e FNA (60 rappresentanti sindacali di cui 13 donne), in stretta continuità con il contratto collettivo scaduto nel 2011. L’altro contratto è stato invece sottoscritto da 10 persone in tutto, 6 (di cui una donna) per la parte datoriale aderente allo SNA e 4 componenti (di cui una donna) per i sindacati autonomi FESICA (Federazione Sindacati Industria Commercio e Artigianato) e FISAL (Federazione Italiana Sindacati Lavoratori Autonomi Stranieri), che come è evidente non hanno niente a che fare con il settore delle assicurazioni né hanno mai presentato una piattaforma rivendicativa.

Le lavoratrici e i lavoratori soggetti al contratto stipulato da SNA con la complice firma di FESICA e FISAL stanno subendo da oltre un anno un peggioramento ingiustificato dei trattamenti normativi ed economici, a vantaggio delle Agenzie di Assicurazione, che in questo modo esercitano una concorrenza sleale nei confronti delle altre agenzie, derubando le lavoratrici e i lavoratori dei salari e dei diritti che spettano loro secondo le norme contrattuali negoziate dai sindacati confederali.

Paradossalmente, basta leggere una nota dello stesso SNA, per fare chiarezza sulle differenze tra i due contratti applicati alla stessa categoria, che l’associazione datoriale valorizza come risparmio di costi per le agenzie associate.

Ecco le “opportunità” offerte dal contratto SNA alle Agenzie di Assicurazione:
– non pagare ai dipendenti gli arretrati spettanti dal 2009 al 2014 (da 5.700 a 9.200 euro in base all’inquadramento);
– pagare stipendi inferiori (da 150 fino a 370 euro in meno in relazione al livello di inquadramento) e bloccati fino al 2017;
– dimezzare la quota aziendale da versare agli enti bilaterali (quintuplicando quella a carico dei propri dipendenti);
– provvedimenti disciplinari fino al licenziamento come grado massimo, non previsto dal contratto ANAPA; orario di lavoro distribuito su 6 giorni lavorativi invece che su 5;
– giornate semifestive non garantite, ma soggette alla discrezionalità delle agenzie.

E allora di quale futuro stiamo parlando?

Il Tribunale di Napoli, nella persona del Giudice del Lavoro, dott.sa Alessandra Santulli, pur rigettando il ricorso della FISAC/CGIL contro l’agenzia Mollica SRL, osserva che:

“La stipula di un CCNL con una sigla sindacale non annoverabile tra quelle comparativamente più rappresentative a livello nazionale della categoria appartiene ad un fenomeno in espansione che, allineando verso il basso il trattamento economico dei lavoratori, costituisce un consistente fattore di distorsione della concorrenza; è stato coniato al riguardo […] il termine di cosiddetti “contratti collettivi pirata” […], strumento di vero e proprio dumping sociale lesivo dei trattamenti dei lavoratori e non rispettoso dell’articolo 36 della Costituzione”.

E’ questo il futuro che vogliamo per le Agenzie di Assicurazione e soprattutto per le donne e gli uomini che vi lavorano? E se si tratta davvero di un fenomeno in espansione, all’interno di un progetto strategico di riduzione delle tutele e dei redditi grazie alla diffusione di contratti pirata, non rischiamo che a partire dai soggetti più deboli, che da sempre sono le lavoratrici e i lavoratori dell’appalto assicurativo, queste pratiche si aprano una breccia in tutta la categoria?

E’ per queste ragioni che oggi dobbiamo stringerci attorno alle lavoratrici e ai lavoratori dell’appalto per protestare contro il Convegno dello SNA, che immagina di realizzare le proprie opportunità e di disegnare il proprio futuro, sulla pelle dei propri dipendenti, cancellando diritti e salari, invece di valorizzare il loro impegno e la loro professionalità.

E’ per queste ragioni che ogni cittadina e ogni cittadino, con un minimo di senso della collettività e del bene comune, dovrebbe chiedersi oggi: “ma la mia agenzia di assicurazione che contratto applica ai propri dipendenti?”. Forse ognuno di noi, ogni cliente di agenzia dovrebbe assumere un punto di vista diverso e pensare: “in fondo è anche nel mio interesse sapere se chi domani risponderà alla mia chiamata, alla mia voce agitata, concitata, forse sofferente, a seguito di un incidente stradale, per esempio, è stato pagato quanto doveva, oppure è stato pagato meno e se può esercitare gli stessi diritti del collega che lavora nell’agenzia concorrente”.

Come ha dichiarato di recente Mina Nava, Responsabile del Coordinamento Appalto per la FISAC/CGIL: “sono le dipendenti che fanno funzionare bene l’agenzia, sia per la preparazione professionale che per la capacità di gestire i clienti, facendoli sentire a proprio agio, oltre ad essere il riferimento costante per qualsiasi problema”.

Non dimentichiamolo!

23 marzo 2016

Esecutivo Nazionale Donne Fisac Cgil