BCC – Sciopero Nazionale 2 marzo 2015 “Non inventiamo storie. Ne abbiamo tante vere da raccontare”



Dopo 15 anni nel settore del Credito Cooperativo dichiarato uno sciopero. La categoria viene chiamata allo sciopero nazionale perché la situazione che si è determinata è estremamente grave.

Se la crisi del settore negli anni 1998-2000 fu affrontata con la responsabilità di tutti, ora la si vorrebbe scaricare sui lavoratori del settore.

Le Segreterie Nazionali sono state convocate il giorno 27 gennaio 2015 per essere informate dal Vice Presidente Vicario di Federcasse sulle determinazioni del Comitato Esecutivo di Federcasse tenuto in data 23 gennaio 2015.

In sintesi le determinazioni comunicate erano due:

1) La disapplicazione dei contratti di secondo livello a partire dal 1 aprile 2015;

2) l’efficacia provvisoria dei CCNL 21.12.2012 per le Aree Professionali e Quadri Direttivi e 22.05.2008 per i Dirigenti fino ad ulteriore comunicazione di Federcasse.

Queste determinazioni perentorie e ambigue, che non consentono alcun negoziato, sono state ripetute dal Presidente Vicario di Federcasse, ieri 28 gennaio 2015, davanti la commissione per il tentativo di conciliazione del Ministero del Lavoro.

Di fronte ai funzionari del Ministero del Lavoro le Segreterie Nazionali si sono rese disponibili a riprendere da subito il confronto alle seguenti condizioni:

1) che il CCNL e i Contratti di secondo livello fossero vigenti sino al rinnovo;

2) che si potesse prima comprendere e poi confrontarsi circa il piano di ristrutturazione del Sistema del Credito Cooperativo sino ad ora mai rappresentato alle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori, anche alla luce degli indirizzi di riforma voluti dai “ regolatori; e le linee guida del progetto di autoriforma del movimento;

3) che si facesse trasparenza sui conti e chiarezza sui contenuti, per consentire un negoziato serrato propedeutico ad un accordo auspicabilmente in tempi brevi.

Il Vice Presidente Vicario di Federcasse ha prima dichiarato di non essere in grado di modificare una virgola di quanto scritto nella comunicazione del giorno precedente (a conferma che non esisteva alcuna reale intenzione di aprire un negoziato serio) e ha poi imputato le attuali difficoltà del Credito Cooperativo
ad un maggior costo del lavoro dei dipendenti delle BCC rispetto al restante settore delle banche ordinarie (questo rappresenta un dato totalmente non corrispondente alla realtà, come facilmente dimostrabile).

Com’è risultato evidente, non c’è stata alcuna volontà di affrontare le questioni ma semplicemente quella di superare la contrattazione collettiva e il fatto che, tutto ciò si è consumato in sede Ministeriale eviterà, almeno per questa volta, che Federcasse utilizzi la consueta argomentazione strumentale dei “sindacati che si sottraggono al confronto”.

La commissione di conciliazione a questo punto, vista la indisponibilità della delegazione datoriale a mutare la propria posizione ha fatto sottoscrivere un verbale di
esito negativo alla conciliazione.

Alle 10,00 di oggi 29 gennaio 2015 le Segreterie Nazionali hanno inviato a Federcasse la comunicazione di proclamazione dello sciopero per il giorno 2 marzo 2015.

Nelle prossime settimane si terranno in tutta Italia le assemblee dei lavoratori delle BCC per informarli sulla difficile situazione contrattuale e denunciare il rischio che la situazione degeneri oltre che per le criticità oggettive, anche in considerazione di quanto emerso dal decreto di modifica del voto capitario che per li momento riguarderebbe solamente le banche popolari.

Alla luce di tutto ciò il comportamento di Federcasse apertamente ostile e refrattario ad ogni operazione di trasparenza ed assunzione condivisa di responsabilità diviene maggiormente incomprensibile, se valutato nell’ottica del bene comune dei dipendenti, dei soci, delle banche e più in generale del Credito Cooperativo!

I rappresentanti dei lavoratori organizzeranno inoltre dei sit in di protesta davanti alle sedi delle BCC e delle Federazioni locali, con la presenza dei dirigenti Sindacali Nazionali al fine di esprimere e argomentare il loro dissenso.

L’unità di azione dell’iniziativa sindacale, sostenuta da tutto il personale, sarà il carburante per ottenere un rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro che consenta il mantenimento delle complessive tutele per i lavoratori del settore del credito cooperativo e faccia chiarezza su chi realmente voglia tutelare la cooperazione anche correggendone i difetti e chi invece, utilizzandola, persegua fini differenti anche a discapito della stessa.

Roma, 29 gennaio 2015

LE SEGRETERIE NAZIONALI

ALLEGATO
comunicato unitario