25 aprile 2015: 70 anni dalla liberazione



Sabato 25 aprile 2015: il 70° anniversario della Liberazione

Programma a VICENZA:

Celebrazione della Santa Messa alle 10.15 nella chiesa di San Lorenzo.

Trasferimento in corteo in piazza dei Signori dove, a partire dalle 11.15, è previsto l’ingresso delle autorità, dei labari delle associazioni combattentistiche e d’arma, del gonfalone della Provincia di Vicenza, gli onori alla bandiera del Comune di Vicenza, decorata di due medaglie d’oro al valore militare, l’alza bandiera, la lettura delle motivazioni delle medaglie d’oro concesse al corpo Volontari della Libertà e alla Bandiera di Vicenza, l’’onore ai caduti e la deposizione delle corone.

Seguiranno il saluto del sindaco Achille Variati e l’orazione ufficiale della professoressa Carla Poncina, direttrice dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea della provincia di Vicenza “Ettore Gallo”.

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Scrive la segretaria Cgil Bassano-Vicenza Fabiola Carletto:

“Sabato 25 aprile celebreremo il Settantesimo Anniversario dalla Liberazione dal nazifascismo. Con il 25 aprile del 1945, infatti, grazie all’azione delle formazioni partigiane, gran parte dell’Italia settentrionale veniva definitivamente liberata dal nazifascismo.

Dopo vent’anni di dittatura fascista, tristemente segnati dalla violenza squadrista, dalla violazione dei più elementari diritti civili e politici, dalle leggi razziali e da una sanguinosa guerra mondiale, il nostro Paese accoglieva un nuovo inizio, il trionfo della democrazia e di una rinnovata libertà. Da quel movimento di Resistenza sorse una nuova Italia, fondata sul lavoro e sulla Costituzione.

Qual è il senso profondo di questa ricorrenza oggi, in un 2015 segnato da una profonda crisi economica e sociale? Ricordare, fare memoria del nostro passato, costituisce un nostro dovere morale. Celebrare il 25 aprile significa celebrare la democrazia. E senza lavoro, senza dignità, senza giustizia sociale non può esserci democrazia.

Al sindacato, a chi rappresenta i lavoratori spetta un compito fondamentale, quello di proseguire con convinzione una vera battaglia per i diritti e la dignità del lavoro, quel lavoro che manca e che deve diventare una priorità per l’azione politica e sindacale. L’invito finale deve essere rivolto alla Politica, affinché sappia affrontare al più presto ed in modo efficace l’emergenza occupazionale, riportando al primo posto i diritti dei lavoratori ed il sostegno a chi vive quotidianamente il dramma della crisi. Per fare tutto questo, il confronto con i lavoratori e con chi li rappresenta diventa essenziale.

La democrazia è dialogo, la democrazia è confronto tra le parti.

Celebrare il 25 aprile significa soprattutto questo: fare memoria di chi ha dato la vita per la libertà, affrontando le sfide del presente con la spinta ideale, etica e morale di chi, proprio settant’anni fa, scelse di salire sulle nostre montagne e di combattere per un futuro di giustizia, pace e libertà”.