La legge Monti-Fornero sulle pensioni è stata la più gigantesca operazione di cassa fatta sul sistema previdenziale italiano. Sono stati prelevati nel periodo 2013-2020 circa 80 miliardi di euro con una manovra economica fatta a danno di lavoratori e pensionati su un sistema giudicato sostenibile da tutte le istituzioni nazionali ed internazionali.
Questi interventi hanno introdotto elementi di eccessiva rigidità nell’accesso alla pensione, generando iniquità e problematiche che ancora oggi aspettano una soluzione definitiva. Per CGIL CISL e UIL è necessario un intervento strutturale di riforma che dia certezze ai lavoratori e alle lavoratrici, giovani e meno giovani, e restituisca una parte delle risorse risparmiate sulla loro pelle per riaffermare solidarietà, flessibilità, equità.
Tale riforma è urgente anche per sbloccare il mercato del lavoro e offrire occupazione ai giovani, pesantemente penalizzati dall’attuale normativa, sia per il loro futuro pensionistico, che per il sostanziale blocco del turn-over in atto.
E’ novità di questi giorni l’invio da parte dell’Inps a circa 7 milioni di italiani della cosiddetta “Busta Arancione” che conterrà tutte le previsioni circa la pensione futura del destinatario della lettera (data pensionamento e importo stimato della pensione).
Vi invitiamo, a tal proposito a leggere l’articolo del Corriere della Sera che troverete nei link sottostanti.
Se non siete destinatari della famigerata “busta arancione” potete sempre munirvi del PIN Inps che, oltre ad essere indispensabile per accedere ad un gran numero di servizi, vi consentirà l’accesso al “Fascicolo Previdenziale”.
In questa area del sito INPS – oltre a verificare la correttezza dei contributi versati – potrete consultare immediatamente anche i dati relativi alla pensione stimata futura.
Sempre dai link sottostanti potete accedere direttamente alla sezione del “Fascicolo Previdenziale”, oltre alla sezione dove poter richiedere il PIN Dispositivo Inps.
Il PIN Dispositivo Inps infatti è necessario per accedere ad un sempre maggior numero di servizi ed in particolare per presentare le dimissioni (come da nuova procedura in vigore dal 12 marzo u.s.).
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Cgil, Cisl e Uil hanno rilanciato la mobilitazione sulle pensioni ed il 2 aprile si sono tenute in tutta Italia manifestazioni per chiedere al governo “modifiche sostanziali al sistema previdenziale” e l’apertura di un confronto.
Per il Veneto la manifestazione – a carattere regionale – si è tenuta nel centro storico di Venezia.
A Venezia, il corteo (partito alle ore 9.00 dalla stazione ferroviaria Santa Lucia) ha attraversato le vie della città per concludersi in Campo Santa Margherita alle ore 10.00. A seguire gli interventi dal palco.
A prendere la parola per il comizio conclusivo il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: “le pensioni devono cambiare radicalmente, deve cambiare la norma per quel che riguarda la costruzione di una previdenza per i giovani, la possibilità non di immaginarsi un futuro da poveri, ma di persone che nella loro vita lavorativa metteranno insieme una condizione civile di pensione”.
“Deve cambiare – ha aggiunto – il rapporto con i singoli lavori perché non si può usare una media indefinita per la quale sarebbe lo stesso lavorare su un’impalcatura o in un ufficio. Ci vuole una relazione con la fatica del lavoro”.
Per Camusso, infine, “va costruito un sistema solidale: chi ha avuto anche troppo dal sistema deve essere disponibile a dedicarlo ad una solidarietà interna, per fare della pensione ciò che è sempre stato: la condizione di una vecchiaia delle persone dopo una vita di lavoro”.
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