Per la prima volta, dopo 16 anni, scioperano gli 8 mila dipendenti di Equitalia. A motivare la protesta, indetta da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Ugl Credito e Uilca Uil, la forte opposizione al decreto del governo che “riforma il sistema di riscossione e che penalizza sia i lavoratori sia i contribuenti”. In occasione dell’astensione dal lavoro, è prevista anche una manifestazione nazionale a Roma dei lavoratori esattoriali di tutta Italia (in piazza Madonna del Loreto). La giornata di mobilitazione, spiegano i sindacati, costituisce “una tappa importantissima di un lungo percorso che accompagnerà non solo la realizzazione del testo di approvazione della legge di riforma della riscossione, ma tutta la fase di liquidazione e riorganizzazione del nuovo Ente pubblico economico”.
Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Ugl Credito e Uilca Uil rivendicano anzitutto “l’identità, la dignità, il rispetto di una categoria sulla quale è stato ingiustamente e strumentalmente scaricato il peso dell’impopolarità che l’attività fondamentale della riscossione suscita in un Paese che da anni è in attesa di una riforma fiscale strutturale che superi le attuali ingiustizie e iniquità del sistema”. I sindacati chiedono poi “il recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni ferme ormai da sei anni” (oltre che il rinnovo del contratto scaduto già da quattro anni) e “il mantenimento dei lavoratori di Equitalia Giustizia nel perimetro dell’Ente pubblico economico denominato Agenzia delle entrate – Riscossione”.
I sindacati sottolineano anche la necessità di “una riforma del fondo di previdenza di settore sulla base dei criteri direttivi indicati dalla legge 335/1995 e l’utilizzo di tutti i mezzi e gli strumenti utili a scongiurare uno ‘scippo legalizzato’ dei contributi versati da e per i lavoratori, oltre che il ritorno di tali somme ai lavoratori che le hanno versate”. Rimarcano, inoltre, l’esigenza del “riconoscimento delle professionalità acquisite, che consenta ai colleghi di ogni ordine e grado dicontinuare a svolgere il proprio lavoro con serenità”.
Ultima questione che agita i sindacati è quella della selezione per il passaggio dei dipendenti Equitalia alla nuova struttura. Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Ugl Credito e Uilca Uil si oppongono a questa misura, come hanno confermato il 2 novembre scorso durante l’audizione sul decreto legge collegato alla manovra finanziaria 2017 davanti alle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. In quell’occasione hanno chiesto che “tale grave e discriminatoria previsione venga eliminata, e che nessun dipendente di Equitalia sia chiamato a dover superare alcuna prova per continuare serenamente nel suo rapporto di lavoro”.
Tutte le assunzioni, hanno sottolineato i sindacati, sono state fatte con “procedure di selezione previste dal contratto e dalle procedure deliberate dai vari Consigli di amministrazione”. Ecco, dunque, che “risulterebbe del tutto incomprensibile disconoscere selezioni comunque effettuate, anche se attraverso metodologie diverse da quelle che si potrebbero ipotizzare in futuro, e che il governo ha già riconosciuto al momento del passaggio del personale dai precedenti concessionari a Riscossione spa, poi Equitalia”.
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