Questa è la domanda che sorge spontanea dopo l’inatteso incontro di venerdì scorso con il dott. Fabrizio Viola neo Presidente del Comitato strategico nonché neo A.D. in BpVi.
Egli ha spiegato che in una prima ipotesi avrebbe dovuto ricoprire il duplice incarico paritetico, ma che per problemi di operatività, che avrebbero determinato più svantaggi che vantaggi, il ruolo è stato differenziato. Senza tanti giri di parole o voli pindarici su ipotetiche opzioni alternative, ha poi spiegato che è qui per gestire il progetto di aggregazione ‘alla pari’ (con BpVi) chiarendo, comunque, che prima di assumere qualsiasi decisione dovranno essere analizzati i numeri affinché sia chiara la logica industriale di una siffatta operazione che riguarderà due banche con un rapporto con il territorio lacerato dalla perdita di credibilità.
Abbiamo ribadito tutte le nostre perplessità e valutazioni negative rispetto a un simile progetto, soprattutto per le immani ricadute sociali che porterà con sé.
Nel corso dell’incontro abbiamo evidenziato le fatiche ed i sacrifici di cui è lastricato il percorso delle lavoratrici e dei lavoratori della nostra banca dall’ormai lontano 2013 (primo anno con chiusura in rosso) fino ad aprile scorso. Soprattutto quanto definito nella scorsa primavera che doveva essere funzionale al Progetto Serenissima e quindi alla ricerca di un partner che non fosse BpVi, dopo la quotazione e l’AdC. Percorso dissoltosi con l’arrivo di Atlante.
Alla luce delle notizie giunte da Vicenza sull’esito del primo accordo sugli esuberi e considerato lo scenario strategico profondamente cambiato rispetto allo scorso aprile per Veneto Banca, le scriventi ritengono imprescindibile definire al più presto una riduzione dei sacrifici richiesti.
Ci attendiamo al più presto impegni chiari su questo fronte così da evitare che si inizino a programmare le giornate del 2017, con l’esclusione di quelle già richieste volontariamente dai lavoratori.
Ci aspettiamo altresì che il dott. Viola rispetti l’impegno in merito ad una più stringente e frequente comunicazione ed informazione, sia interna che esterna, a cominciare da una chiarezza complessiva del progetto, per non assistere alle occasionali uscite spot dei vertici di BpVi.
Una grande incertezza ammanta ancora Veneto Banca e gli scenari, in rapida evoluzione potrebbero determinare soluzioni più o meno positive, soprattutto se vi dovesse essere il probabile intervento pubblico sul sistema bancario.
In attesa di risentirci cogliamo l’occasione per augurare a tutti voi e alle vostre famiglie i nostri migliori auguri di Buon Natale.
Montebelluna, 19 dicembre 2016
RR.SS.AA. e COORDINAMENTI AZIENDALI GRUPPO VENETO BANCA
FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL UILCA UNISIN
ALLEGATO
Comunicato unitario
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