Martedì 5 maggio 2015 abbiamo incontrato l’azienda.
In risposta alla nostra formale richiesta del 24 aprile scorso di avvio di un confronto per definire il Premio Aziendale 2014 (ex art. 48 CCNL 19 dicembre 2012), l’azienda ci ha comunicato che, a prescindere dalle partite straordinarie, i ricavi e i margini sono diminuiti, mentre i costi sono aumentati e pertanto il VAP non sarebbe dovuto.
E’ nostra ferma convinzione che i colleghi meritino un giusto riconoscimento per l’impegno profuso in uno dei momenti più complicati della nostra azienda, anche in considerazione dei significativi risultati conseguiti nel primo trimestre dell’anno e sbandierati anche durante l’Assemblea dei Soci dello scorso 18 aprile.
Non ci era certo sfuggito che i margini sono calati e che i costi, pur in una fase di ricercata austerity, sono pesantemente cresciuti.
Infatti siamo convinti che i dati di bilancio andrebbero analizzati a 360° per meglio comprendere la composizione della voce costi al fine di individuare eventuali spese superflue e sprechi; magari potremmo scoprire qualche cosa non proprio piacevole a proposito di austerity e comunque non riteniamo giusto che i sacrifici ricadano sempre e solo sulle lavoratrici e sui lavoratori.
E’ il costo del credito la componente principale della perdita di bilancio e non è certo imputabile a chi ancora adesso dimostra capacità di difendere l’azienda e di voler credere sulla possibilità di continuare a produrre valore.
Siamo rimasti stupiti nell’apprendere dal bilancio 2014 che quanto erogato come Premio Straordinario ai dipendenti di Veneto Banca ammontasse complessivamente a circa € 3,6 milioni, importo decisamente inferiore a quei 4,5 milioni che erano stati preventivati.
Durante l’incontro l’Azienda ci ha informato che a breve ci verrà consegnata l’informativa sulla prima tranche della riorganizzazione prevista nel Piano Industriale che verrà avviata con la relativa procedura contrattuale.
Nello specifico ha preannunciato la chiusura delle prime 30 filiali: 24 Veneto Banca e 6 BancApulia.
Il Piano Industriale 2015/2017, che mira allo “stand alone”, ricordiamo si fonda principalmente su un pesante taglio dei costi, in particolare quello del lavoro, e il recupero di redditività anche attraverso una consistente riduzione del numero delle filiali.
Nel corso di questa, come di tutte le future procedure inerenti l’applicazione del Piano Industriale, le scriventi OO.SS. cercheranno di confutare, con dati concreti e incontrovertibili, gli obiettivi di contenimento dei costi che si pone l’azienda, che non possono essere pagati così pesantemente solo dalle lavoratrici e dai lavoratori del Gruppo.
Le scriventi OO.SS. ribadiscono che, se necessario, porteranno avanti tutte le azioni di tutela degli interessi dei colleghi, della loro professionalità e del loro operato affinché si possa fugare ogni iniqua e/o possibile tentazione di scaricare sulle spalle dei lavoratori responsabilità e oneri che non sono a loro attribuibili.
In merito all’ampio mandato conferito all’advisor ROTSCHILD è stato dichiarato che al momento non ci sono novità.
Nel frattempo si avvicina la scadenza del nostro CIA (30 giugno 2015) e per questo motivo abbiamo già chiesto una proroga, considerata anche la imminente approvazione del CCNL, e sottolineato la necessità di avviare la fase di rinnovo delle contrattazione di secondo livello anche in Veneto Banca.
Per concludere le parti hanno concordato che, quanto prima, verrà avviato anche un confronto tecnico sugli inquadramenti per analizzare in maniera coerente ruoli, mansioni e gradi.
Come sempre ci impegnano a tenervi puntualmente aggiornati.
COORDINAMENTI AZIENDALI VENETO BANCA
DIRCREDITO F ABI FIBA/CISL FISAC/CGIL UILCA
ALLEGATO
Comunicato unitario
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