Banca Popolare di Vicenza: pulizia … fino in fondo?



Nessuno sconto e nessun mandato in bianco per il futuro

L’analisi dei disastrosi dati della semestrale 2015 sono già stati ampiamente commentati da numerosi quotidiani. Il Consigliere Delegato ha giustificato l’operazione come necessaria per riportare la Banca in una condizione di forza. “I risultati del semestre conseguono in gran parte all’ispezione BCE che ha rilevato finanziamenti correlati per l’acquisto di azioni BPVi per circa 1Mld di €uro”.

Ci fa male apprendere l’entità delle operazioni “correlate”, su un patrimonio di circa 3,7Mld di €uro.

Ci fa ancora più male dato che in tempi non sospetti (ottobre 2012) le OO.SS. avevano diffidato la Direzione Generale dal mettere in atto prassi aziendali in palese violazione delle norme civilistiche e dei regolamenti aziendali sulla negoziazione di azioni di propria emissione (lettera in allegato).

Ci fa ancor più indignare che le pressioni commerciali improprie esercitate sulla rete sono state proprio uno dei motivi su cui il Sindacato ha chiamato nell’aprile 2013 alla mobilitazione tutti i colleghi del Gruppo.

SE QUESTI MESSAGGI FORTI E CHIARI, PIU’ VOLTE REITERATI DALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI FOSSERO STATI RECEPITI DALLA DIRIGENZA, OGGI NON SAREMO IN QUESTA SITUAZIONE!

LA PULIZIA, OGGI TANTO PUBBLICIZZATA, DEVE RIGUARDARE ADESSO CHI CI HA CONDOTTO FIN QUI.

SERVE UN’AZIONE DI RESPONSABILITA’ SENZA SCONTI O “BUONEUSCITE”

A febbraio 2015 in un incontro con le scriventi OO.SS., su specifica richiesta, la Direzione ci aveva assicurato che il Fondo riacquisto azioni proprie era capiente ed erano stati superati brillantemente gli Stress Test….

INCOMPETENZA? MALAFEDE?

“Il nostro Istituto è come una nave in mezzo al mare in tempesta”, ci ha detto il Consigliere Delegato nel primo incontro con le Organizzazioni Sindacali, “bisogna remare tutti insieme, per riportare il vascello in un porto sicuro”.
Noi sappiamo che tutti i “marinai” hanno remato sempre con costanza ed impegno nella giusta direzione e i dati dell’attività caratteristica lo confermano, senza ricevere nessun riconoscimento.
Non possiamo dire altrettanto degli “ammiragli” (numerosi e strapagati), solerti nel dare disposizioni, ordini e direttive, fermi sul ponte di comando o chiusi nelle loro cabine. Per troppi anni ci è stata chiesta fiducia in nome di una “famiglia” a cui abbiamo creduto e che ci ha tradito. Il tempo della fiducia è finito. Nessun mandato in bianco per il futuro.
Ricordiamo a tutti che i DIPENDENTI come soci possono dire la loro nella prossima Assemblea.

Al Consigliere Delegato, a cui abbiamo inviato oggi stesso una richiesta urgente di incontro, che ha parlato di una Banca “veloce e snella”
diciamo da subito e con forza che non accetteremo che la “cura dimagrante” ricada esclusivamente sui colleghi. Sono ben altri i tagli e le razionalizzazioni da fare.

La fiducia deve essere conquistata con i fatti, giorno per giorno.

Organo di Coordinamento Gruppo BPVi
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL

ALLEGATO
Comunicato unitario