Veneto Banca – Comunicato stampa Fisac Cgil Treviso



La FISAC CGIL di Treviso: “non si facciano pagare gli errori del passato ai dipendenti” Veneto Banca, Ongaro: “Il rilancio parta dal rispetto del lavoro” Il segretario generale, Luca Ongaro: “Per ripartire serve trasparenza, coraggio e intelligenza ma soprattutto percorsi condivisi che premino merito e professionalità e non solo l’aspetto commerciale”.

“La crescita del Gruppo riparta dal rispetto del lavoro”. Va giù duro Luca Ongaro, segretario generale FISAC CGIL TREVISO, che richiama la dirigenza: “non si può pensare a un rilancio di Veneto Banca pensando che le debolezza patrimoniali e strutturali si risolvano con continui tagli lineari al costo del lavoro o credendo di poter centrare gli obiettivi aziendali esclusivamente attraverso pressioni di carattere commerciale, men di meno di continuare a valutare il merito dei dipendenti su basi meramente quantitative a discapito della qualità”.

“Dopo un duro percorso che ci ha fortemente segnati, ha prevalso il buon senso, e con questo la speranza che la fine, decretata per legge, del tradizionale modello di banca popolare possa diventare un’opportunità per il futuro. Ora si volti pagina senza far ingiustamente pagare gli errori commessi ai dipendenti di Veneto Banca. Per questo – ha sottolineato il segretario generale FISAC CGIL di Treviso – riteniamo che l’azione di responsabilità contro i precedenti amministratori sia dovuta, se non altro per distinguere i banchieri dai bancari”

“Il mancato inserimento da parte del Cda del tetto del 5% sul diritto di voto lascia intendere che l’ipotesi di una Veneto Banca capace di restare autonoma non abbia molte chance. Allo stesso tempo, l’ipotesi di fusione con realtà vicine non può essere presa immediatamente in considerazione, perché non creerebbe valore e comporterebbe conseguenze drammatiche per clienti, dipendenti e territorio.

“Non dimenticandoci del passato ora è il momento di costruire il futuro – ha concluso Luca Ongaro – non si perseveri sulla strada del nascondere i problemi, che invece vanno affrontati senza considerare nemici dell’Istituto tutti coloro che non sono disposti a dire sempre di sì. È arrivato il momento di ricercare assieme, con trasparenza, coraggio e intelligenza, le soluzioni alle storture di un sistema che va riformato, per la tutela di chi alla banca si affida dei lavoratori e del territorio”.

Treviso, 21 dicembre 2015

Ufficio Stampa

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